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___________________Visita ad Aquileia _______________
Noi bambini di 4^ e 5^, venerdì 12 maggio alle ore 8.30, siamo partiti per Aquileia.
Siamo arrivati in città alle ore 9.45 e, appena scesi dalla corriera, abbiamo incontrato la signora Mariangela che ci ha portato a fare una breve merenda.
Successivamente siamo andati a visitare gli scavi e il Foro. Lì abbiamo ammirato l’antica piazza della città distrutta dagli Unni di Attila; in quel punto s’incrociavano due strade: il Cardo massimo e il Decumano.
Subito dopo la guida ci ha accompagnato al Museo Archeologico Nazionale; lì dentro abbiamo notato parecchie statue che rappresentavano persone ricche, tipo l’Imperatore Ottaviano Augusto e la sua famiglia, ma anche centurioni.
Mentre la signora spiegava, abbiamo udito un rumore fortissimo provocato da alcuni lavori di ristrutturazione dell’edificio e allora siamo usciti e abbiamo osservato le sepolture dentro i sarcofagi e dentro le urne cinerarie. Abbiamo osservato anche tanti mosaici, fra cui un mosaico pavimentale dal titolo "Il fiocco": era bellissimo, sembrava un affresco!
Poi abbiamo scorto dei ritratti, che erano di due atleti romani ed erano stati ritrovati nelle terme.
Subito dopo siamo rientrati nelle sale del Museo e Mariangela ha continuato la spiegazione.
Finito ciò, ci siamo diretti verso la Basilica; lì abbiamo incontrato tante scolaresche che attendevano il loro turno, ma noi siamo riusciti a entrare velocemente.
Appena entrati siamo stati "accolti" da tantissimi mosaici, tra cui quello del gallo e della tartaruga, la storia di Giona e il Buon Pastore.
Tra tutte le storie mi è piaciuta di più quella di Giona: Dio gli aveva detto di andare a predicare nella città di Ninive, ma Giona non volle. Allora Giona partì in barca con i suoi amici, ma, mentre navigavano, venne una tempesta.
I suoi amici, ritenendo che fosse lui la causa della tempesta, lo buttarono in mare e un pesce lo inghiottì; dopo tre giorni e tre notti il mostro marino lo rigettò su un’isola; Giona si riposò e in seguito andò a predicare.
Al termine della visita siamo usciti e siamo andati alla Mostra "Made in Roma and Aquileia".
Nella sala abbiamo osservato le anfore e la guida ci ha spiegato che un’anfora rotta era di una signora che produceva anche l’olio. In seguito la guida ci ha fatto notare dei tubi per l’acqua che appartenevano a un antico acquedotto dei Romani.
Alla fine siamo partiti alla volta dell’ostello per pranzare.
Circa 40 minuti più tardi ci ha raggiunto la signora Angela, che ci ha accompagnato in un laboratorio e lì ci siamo impegnati nella realizzazione di un mosaico.
Prima però Angela ci ha spiegato come si chiamavano gli operai che al tempo dei Romani creavano i mosaici: Pictorimaginarius, pictorparietarius, musivarius, tesselarius e lo schiavo.
Dopo ci ha fatto vedere come si crea un mosaico e ci ha fatto conoscere il nome dei vari strati: statumen, rudus, nucleus, supranucleus, pavimentum.
Angela, dopo aver fatto asciugare il modellino, ci ha preparato la malta e ci ha consegnato le tessere; io ho realizzato un mosaico che riproduceva un ritmo, partiva dal chiaro e, a poco a poco, diventava sempre più scuro. Mettere la malta non era facile, infatti io ne mettevo poca in certi punti e troppa in altri.
Al termine del laboratorio, siamo andati a lavarci le mani e dopo un minuto siamo andati a comprare un ricordo di Aquileia.
Infine siamo partiti alle ore 15.30.
Questa gita è stata stupenda!
Elena D. V. – cl. 4^
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Io, bambino di Aquileia
Oggi è il XII maggio, finalmente è arrivato il tanto atteso giorno della gita!
Sono emozionato e impaziente di giungere ad Aquileia.
La corriera parcheggia; io scendo, faccio merenda, mi metto in fila e comincio a camminare. I miei compagni fanno lo stesso.
Vengo attratto dalle colonne del FORO, le osservo, le ammiro, mi fermo e …
-
-
Sono nel Foro; la piazza è affollata. Mi guardo e … indosso la tunica e i sandali!
-
È la voce di mia madre che mi chiama, ma io mi incanto davanti al negozio delle armi.
Un gladio lucido, con l’impugnatura dorata, decorata con perle azzurre e rosse; lo vorrei, ma
Faccio una corsetta e mi unisco al gruppo per ascoltare le spiegazioni.
Continuo la passeggiata; mi sembra quasi di vedere i carri con le merci che passano lungo il Cardo Massimo, ma questa volta mi riprendo presto.
Poi andiamo al Museo Archeologico Nazionale.
Mentre la guida spiega, io mi concentro sulle statue a fianco: prendono vita, si animano; vedo persone, gladiatori, imperatori e bambini che passeggiano.
Scorgo i mosaicisti e i pittori che fanno il loro lavoro: c’è malta ancora fresca su cui devono attaccare le tessere, riproduzioni in scala degli affreschi su fogli di pergamena.
Vedo persino i magistrati che danno soldi agli artisti per commissionare il loro ritratto in mosaico.
Sto per chiederlo anch’io quando … -
Sono un po’ confuso: sono nel 2017 D.C. o nel 14 D.C.?
Continuando la camminata, arriviamo alla Basilica; sembra tutto normale, ma subito mi distraggo di nuovo.
Sono seduto su una panchina di legno decorata con incisioni; ci sono mosaicisti che, in silenzio, compiono il loro lavoro, mentre il parroco celebra la messa.
Osservo che alcune persone hanno la tunica bianca e dorata: saranno aiutanti del prete.
Da un occhio vedo i miei compagni, dall’altro persone che pregano.
Non so cosa fare quando … quando sento una mano che mi tira indietro: è Miche che dice:-
Provo a correre, anche se lo zaino un po’ me lo impedisce, ma riesco ad arrivare in fila e a sedermi in un posto libero.
Quello che ho capito da questa avventura è che Aquileia, ai tempi antichi, doveva essere proprio una città fantastica!
Alessandro L. – cl. 5^
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Io, bambino di Aquileia
Oggi è il XII maggio, finalmente è arrivato il tanto atteso giorno della gita!
Sono emozionato e impaziente di giungere ad Aquileia.
La corriera parcheggia; io scendo, faccio merenda, mi metto in fila e comincio a camminare. I miei compagni fanno lo stesso.
Vengo attratto dalle colonne del FORO, le osservo, le ammiro, mi fermo e…
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Sono nel Foro; la piazza è affollata. Mi guardo e … indosso la tunica e i sandali!
-
È la voce di mia madre che mi chiama, ma io mi sono incantato davanti alla bottega delle armi: ce ne sono a vagonate!
Ci sono: spade scintillanti, asce taglienti, armature robuste, scudi possenti con inciso il volto di Medusa per spaventare i nemici, elmi resistenti e lance lunghe e affilate con la punta rinforzata.
Io mi avvicino per osservarle meglio, ma mia madre mi chiama e mi dice di non allontanarmi, allora mi sposto alla bancarella dei giocattoli. Ci sono: trottole di vari colori, bambole di osso, palloni di stoffa, cerchi, carretti, spade di legno, noci e monete per giocare a testa o croce.
Passo anche davanti alla venditrice di abiti; sul suo banco scorgo: stoffe variopinte, tuniche e sandali di cuoio.
Io corro all’impazzata verso la mia Domus per prendere i soldi dal salvadanaio, poi torno al Foro con il fiatone e affaticato. Decido di comprare: un’armatura, una spada, un pallone, un cerchio e un paio di sandali nuovi.
Visto che mi rimangono ancora alcune monete, scelgo di andare ad assistere a uno spettacolo, ma, mentre lo guardo, sento una voce che dice: -
È un mio compagno che mi chiama e mi riporta alla realtà.
In mano non ho il pallone di stoffa, ma il mio panino con la nutella.
Erald C. – cl. 5^
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La lotta tra il gallo e la tartaruga
In un ottagono con il contorno nero, ci sono i due animali.
A sinistra c’è la tartaruga: è di colore verde scuro con delle righe nere e marrone che formano una specie di rete; il suo muso è tinta crema con una sfumatura verde e ha un’espressione triste. Essa si sta ritirando dentro il suo guscio; lo capiamo dalla posizione della testa e delle zampine.
A destra c’è il gallo: il suo piumaggio è colorato e arruffato; le tinte prevalenti sono calde (rosso, giallo, arancione).
Il gallo è in fase di attacco; lo percepiamo dalla posizione delle zampe e del corpo, che sono protesi in avanti. Esso simboleggia la luce, il bene, Cristo.
Tra i due contendenti, si trova una colonna che sostiene una base di marmo su cui è appoggiato un recipiente, che contiene il premio per il vincitore (il gallo). L’anfora è di colore rosso magenta con una sfumatura arancione e bianca al centro.
Lo sfondo del mosaico è color crema, ma il punto in cui i combattenti posano le zampe è color ocra.
Lavoro collettivo -