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QUARANT'ANNI DAL TERREMOTO
Le nostre ricerche
Prima e dopo
La nostra uscita
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Era una sera di maggio
Il sole rosato del tramonto.
Le voci dei bambini nei cortili.
Il canto del cuculo in lontananza.
Il profumo intenso delle acacie.
Le donne che tornano dal rosario.
Il nonno che arriva dai campi.
Le rose di velluto nei giardini.
I fiori stanchi che chiudono gli occhi …
***
L’abbaiare agitato dei cani.
L’inquietudine delle mucche nei recinti.
Un insolito ruggito dal profondo della Terra.
Le strade come onde.
Gli alberi che s’inchinano.
Le case, biscotti che si sbriciolano.
Il cielo rosso come i papaveri.
Volti smarriti, stretti in un forte abbraccio.
La notte avvolta in un velo di polvere.
Vite cambiate in un attimo.
Alunni di classe quarta
VIDEO: "Nell'aula sismica"
al "Fire and Safety School"
I miti spiegano il terremoto
(leggi il Gjorn@lin.online N°3)